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10/Lug/2024

La formazione di capillari visibili sulle gambe può dipendere da vari fattori. Le cause dei capillari sulle gambe includono predisposizione genetica, esposizione prolungata al sole, variazioni ormonali, e stili di vita sedentari. Comprendere queste cause è essenziale per prevenire e gestire il problema.


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26/Giu/2024

Definizione e Tipi di Flebite

La flebite rappresenta l’infiammazione delle pareti dei vasi sanguigni, in particolare delle vene. Questa patologia può portare alla formazione di un trombo che interferisce con il normale flusso del sangue. Esistono principalmente due tipi di flebite: la superficiale, che colpisce le vene vicino alla superficie della pelle, e la profonda, nota come trombosi venosa profonda, che occorre più in profondità nell’organismo.

Sintomi della Flebite

I sintomi principali includono dolore lungo il decorso della vena, tumefazione, arrossamento, gonfiore e una sensazione di calore o bruciore nell’area interessata. La Professoressa Mariagrazia Bordoni, specializzata in chirurgia vascolare, sottolinea l’importanza di riconoscere questi segni per intervenire tempestivamente.

Fattori di Rischio

Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo della flebite vi sono l’immobilità e uno stile di vita sedentario. Ulteriori fattori includono il sovrappeso, la gravidanza, l’uso della pillola contraccettiva, problemi di coagulazione, traumi venosi e alcuni farmaci.

Quando Preoccuparsi

Se si manifestano i sintomi della flebite, è essenziale consultare un medico. Condizioni più gravi come la trombosi venosa profonda possono portare a complicanze serie, come embolia polmonare. Sintomi come gonfiore significativo dell’arto, febbre o difficoltà respiratorie richiedono un intervento urgente al pronto soccorso.

Diagnosi della Flebite

Per diagnosticare la flebite, i medici si basano su un’analisi conoscitiva del paziente, un esame fisico, esami del sangue e indagini come l’ecodoppler venoso degli arti inferiori. In casi più complicati, possono essere necessarie tecniche di imaging più avanzate come la TAC o la risonanza magnetica.

Trattamento della Flebite

Il trattamento varia a seconda del tipo di flebite e può includere l’uso di anticoagulanti. La terapia deve essere personalizzata dal medico in base alle specifiche esigenze del paziente, considerando fattori come estensione della flebite e presenza di trombosi.

Prevenzione della flebite

Per prevenire la flebite, è cruciale evitare lungi periodi di inattività. È raccomandato eseguire movimenti regolari delle gambe e dei piedi e camminare frequentemente. Mantenere un peso corporeo salutare e praticare attività fisica regolarmente aiutano a migliorare la circolazione venosa e ridurre il rischio di infiammazione delle vene.

La comprensione dei sintomi, dei rischi associati e delle modalità di trattamento e prevenzione della flebite è fondamentale per gestire efficacemente questa condizione e minimizzare i rischi per la salute.


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26/Giu/2024

Che cos’è l’aterosclerosi?

L’aterosclerosi, spesso chiamata aterosclerosi nel linguaggio comune, è una condizione in cui le pareti arteriose si irrigidiscono a causa dell’accumulo di calcio, colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico. Questo accumulo porta alla formazione di placche che possono ridurre o bloccare il flusso sanguigno, aumentando il rischio di trombosi e interruzione completa del flusso con possibili gravi conseguenze.

Cause dell’aterosclerosi

Sebbene associata all’invecchiamento, l’aterosclerosi può essere influenzata anche da altri fattori quali elevati livelli di colesterolo, ipertensione, fumo, diabete e una predisposizione genetica. Anche uno stile di vita poco salutare, caratterizzato da una dieta ricca di grassi, eccesso alcolico, scarsa attività fisica e sovrappeso, può contribuire allo sviluppo precoce di questa patologia.

Sintomi dell’aterosclerosi

Generalmente, l’aterosclerosi non mostra sintomi fino a che non limita significativamente il flusso sanguigno. La sintomatologia varia in base alla localizzazione delle placche e può manifestarsi con dolori toracici, difficoltà respiratorie, ictus, problemi intestinali e renali o claudicatio (dolore agli arti) dovuto a ridotto apporto di sangue.

Prevenzione dell’aterosclerosi

Adottare uno stile di vita sano è essenziale per prevenire l’insorgenza dell’aterosclerosi. Ciò include mantenere una dieta bilanciata, povera di grassi animali, smettere di fumare, limitare l’alcool e praticare regolare attività fisica.

Diagnosi

La diagnosi di aterosclerosi può essere difficile da attuare inizialmente, dato che non sono sempre presenti segnali evidenti. Tuttavia, tecniche come l’eco-doppler, l’angiografia, e gli studi angio RM e TC possono rivelare il restringimento delle arterie.

Trattamento

Il trattamento dell’aterosclerosi include la correzione dei fattori di rischio cardiovascolare e modifiche allo stile di vita. La dieta dovrebbe evitare cibi ad alto contenuto di grassi saturi e l’esercizio fisico dovrebbe essere una componente regolare della routine quotidiana. Quando necessario, il medico può prescrivere farmaci per controllare il colesterolo, la pressione sanguigna o il diabete e prevenire la progressione della malattia.

In casi più gravi, possono essere necessari trattamenti invasivi come l’angioplastica con stent, l’endoarteriectomia, o procedure di bypass per ripristinare il corretto flusso sanguigno. Farmaci trombolitici possono essere utilizzati per sciogliere coaguli già formati.

Conclusioni

L’aterosclerosi è una delle principali cause di malattia cardiovascolare a livello mondiale e richiede un impegno consapevole verso uno stile di vita più salutare per la sua prevenzione e gestione. Comprendere i fattori di rischio e seguire le raccomandazioni mediche può significativamente diminuire il rischio di complicazioni severe associate a questa condizione patologica


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26/Giu/2024

Che cos’è l’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa è una condizione in cui la pressione del sangue nelle arterie è elevata. Questa condizione interessa circa il 30% degli adulti ed è particolarmente frequente nelle donne dopo la menopausa. Pur non essendo una malattia di per sé, l’ipertensione arteriosa incrementa il rischio di sviluppare gravi malattie cardiovascolari.

Tipi di ipertensione arteriosa

Esistono varie forme di ipertensione: sistolica, diastolica e sisto-diastolica. L’ipertensione sistolica si verifica quando solo la pressione massima è alta, mentre la diastolica si verifica quando è alta solo la minima. Nei grandi anziani, spesso si presenta come ipertensione sistolica isolata a causa dell’invecchiamento, che porta valori di pressione massima molto alti con una minima relativamente più bassa.

Cause dell’ipertensione

L’ipertensione può essere primaria, rappresentante circa il 95% dei casi, dove non esiste una causa specifica riconoscibile, e secondaria, dove è legata a malattie di reni, surreni, cuore o vasi. Inoltre, certe sostanze come la liquirizia, gli spray nasali, e stimolanti possono elevare la pressione.

Sintomi dell’ipertensione

Spesso l’ipertensione non presenta sintomi evidenti, rendendo difficile la percezione del problema fino a eventi gravi come un infarto o ictus. I sintomi quando presenti, includono mal di testa, vertigini, ronzii o alterazioni della vista, e possono essere facilmente attribuiti ad altre cause.

Fattori di rischio

Tra i fattori predisponenti ci sono la genetica, l’età, il sovrappeso, il diabete, il fumo, l’uso eccessivo di sale, eccesso di alcool, stress, e uno stile di vita sedentario. Questi fattori possono tutti contribuire al problema o aggravarlo.

Diagnosi

La diagnosi si effettua misurando la pressione arteriosa attraverso due valori: la sistolica (massima) e la diastolica (minima). Valori costantemente superiori ai 140/85 mmHg indicano ipertensione. Poiché l’ipertensione può esistere senza sintomi evidenti, è cruciale misurare la pressione regolarmente.

Trattamento

Il trattamento dell’ipertensione include cambiamenti dello stile di vita come dieta povera di sale, esercizio fisico regolare, smettere di fumare, e controllo del peso. Nei casi più gravi o dove questi interventi non sono sufficienti, può essere necessaria la terapia farmacologica, che può includere l’uso di ACE-inibitori, diuretici, e altri farmaci destinati a gestire la pressione arteriosa.

In conclusione, l’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari che necessita di gestione attiva e continua, sia attraverso l’adozione di uno stile di vita sano sia, se necessario, con il supporto farmacologico.


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26/Giu/2024

L’insufficienza venosa degli arti inferiori e gli effetti del calore estivo

Il calore estivo tende a peggiorare i sintomi dell’insufficienza venosa degli arti inferiori, una condizione cronica che disturba il normale ritorno del sangue dalle vene delle gambe al cuore. Questo problema si manifesta con gambe più doloranti, affaticate e gonfie, influendo notevolmente sulla qualità di vita.

Fattori che influenzano l’insufficienza venosa

Vari fattori contribuiscono all’insufficienza venosa. “Questa condizione è spesso correlata a una predisposizione familiare e può incidere su individui di ogni età, con un impatto maggiore sulle donne, specie durante la gravidanza.” Altri fattori significativi includono la sedentarietà, l’obesità, il fumo e l’assunzione di scorrette posture durante il lavoro.

Il calore come nemico

Il chirurgo spiega che il calore induce la vasodilatazione delle vene, aggravando i sintomi dell’insufficienza venosa. In particolare, durante i mesi più caldi, da aprile a ottobre, le vene si dilatano ulteriormente contribuendo ad un peggioramento della condizione. La stagione estiva richiede quindi un’attenzione particolare, e il dottore suggerisce di considerare una visita specialistica qualora emergano problemi.

Gestione e diagnosi

Per una corretta diagnosi, si raccomanda un’ecocolordoppler venoso degli arti inferiori, un esame non invasivo e rapido che permette di valutare la funzionalità delle valvole venose e individuare eventuali disfunzioni.

Opzioni di Trattamento

Il trattamento iniziale raccomandato comprende l’uso di calze elastiche preventive, che aiutano a ridurre il gonfiore migliorando il ritorno venoso. Per casi più gravi, il chirurgo menziona interventi come la varicectomia o l’utilizzo di tecniche mininvasive quali la laser terapia, la radiofrequenza o l’obliterazione meccanica chimica, per trattare le vene varicose o varici.

Consigli per l’estate

Per il sollievo estivo, si suggerisce docce fredde per le gambe per favorire la vasocostrizione, l’uso continuativo delle calze elastiche e, se prescritti, i flebotonici che aiutano a ridurre l’infiammazione e migliorare la salute venosa.


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26/Giu/2024

Trombosi venosa: cos’è e come si manifesta

La trombosi venosa, un disturbo che colpisce il sistema circolatorio, si verifica quando si forma un coagulo di sangue (trombo) all’interno di una vena, ostacolando il flusso sanguigno normale. Le zone più comunemente interessate sono le gambe, ma la trombosi può manifestarsi anche in altre parti del corpo. Questa condizione può essere classificata in due tipi principali: la trombosi venosa profonda (TVP) e la tromboflebite superficiale.

I fattori di rischio per lo sviluppo della trombosi venosa comprendono l’immobilità prolungata, come durante viaggi aerei lunghi o convalescenze da interventi chirurgici; la gravidanza; l’uso di contraccettivi orali o terapie sostitutive ormonali; il fumo; l’obesità; e una predisposizione genetica alla coagulazione del sangue.

La diagnosi si avvale principalmente di esami strumentali come l’ecodoppler venoso, che permette di visualizzare il flusso sanguigno e identificare eventuali ostruzioni. Il trattamento mira a prevenire la crescita del trombo e ridurre il rischio di complicanze. Generalmente include l’uso di anticoagulanti, farmaci che fluidificano il sangue, e misure preventive come movimento regolare delle gambe ed esercizio fisico.

Sintomi trombosi venosa profonda

I sintomi della trombosi venosa profonda possono variare da lievi a gravi e in alcuni casi possono essere assenti. Tuttavia, quando presenti, i più comuni includono:

  1. **Dolore e Tenderness:** Il dolore si manifesta tipicamente in una gamba (raramente entrambe) e può variare da un leggero fastidio a una sensazione intensa simile a quella di una cramp. Il dolore tende ad aumentare quando si piega il piede verso l’alto.
  2. **Gonfiore:** Uno dei segni più evidenti di TVP è il gonfiore in una o entrambe le gambe, spesso accompagnato da un senso di pesantezza. Il gonfiore può estendersi dall’area del coagulo fino all’intera gamba.
  3. **Cambiamenti nella Colorazione della Pelle:** La pelle sopra la vena colpita può diventare rossastra o bluastra.
  4. **Aumento della Temperatura Cutanea:** La pelle sulla zona interessata può sentirsi insolitamente calda al tatto.

È importante sottolineare che la TVP può verificarsi senza segni evidenti, rendendo cruciale la consapevolezza dei fattori di rischio associati, come lunghi periodi di immobilità, interventi chirurgici recenti, storico familiare di trombosi e condizioni che influenzano la coagulazione del sangue.

In presenza di uno o più sintomi descritti, è imperativo consultare immediatamente un medico per una valutazione accurata e l’inizio del trattamento adeguato. La diagnosi precoce e la gestione tempestiva sono essenziali per ridurre il rischio di complicazioni gravi associate alla trombosi venosa profonda.

Cause trombosi venosa profonda

Le cause della TVP possono essere raggruppate in tre categorie principali, secondo la triade di Virchow: stasi venosa, lesioni endoteliali e ipercoagulabilità. La stasi venosa si verifica quando il flusso del sangue nelle vene rallenta significativamente, situazione comune in individui con stili di vita sedentari o durante lunghi periodi di immobilizzazione, come dopo interventi chirurgici o durante voli aerei prolungati. Le lesioni endoteliali delle pareti venose possono essere provocate da traumi fisici o procedure mediche invasive, innescando così la formazione di coaguli.

L’ipercoagulabilità del sangue è un’altra causa rilevante, determinata da varie condizioni quali disordini genetici della coagulazione, assunzione di contraccettivi ormonali o terapie sostitutive post-menopausa e alcune neoplasie. Fattori aggiuntivi includono l’età avanzata, l’obesità, la gravidanza e il fumo di sigaretta, tutti elementi che possono incrementare il rischio di sviluppare una TVP.

La prevenzione della trombosi venosa profonda si basa sulla comprensione e sulla gestione dei suoi fattori scatenanti. Mantenere uno stile di vita attivo, evitare periodi prolungati di immobilità e controllare le condizioni mediche esistenti sono passaggi chiave per ridurre il rischio di questa patologia. In questo contesto, l’informazione gioca un ruolo cruciale ed è responsabilità degli esperti del settore diffondere conoscenze accurate e aggiornate sulla prevenzione e sulle cause della TVP.

Cura per la trombosi venosa

Il primo step nella cura della trombosi venosa prevede generalmente l’adozione di anticoagulanti, quali warfarin o eparine a basso peso molecolare. Questi farmaci riducono la capacità del sangue di coagulare e aiutano a prevenire la formazione di nuovi trombi, oltre a limitare la crescita di quelli esistenti. È fondamentale che il trattamento anticoagulante sia monitorato attentamente da personale medico qualificato per evitare complicazioni come emorragie.

In alcuni casi, può essere raccomandata la terapia trombolitica, che comporta l’uso di farmaci in grado di sciogliere i coaguli già formati. Questo tipo di trattamento è riservato ai casi più gravi a causa dei potenziali rischi associati.

L’uso di calze elastiche compressive rappresenta un altro pilastro nella gestione della trombosi venosa. Esse aiutano a migliorare il flusso sanguigno nelle gambe, riducendo il rischio di formazione di nuovi trombi.

Inoltre, modifiche dello stile di vita come l’aumento dell’attività fisica, il mantenimento di un peso corporeo salutare e l’abbandono del fumo sono raccomandazioni fondamentali per prevenire ulteriori episodi.

In casi selezionati, può essere necessario ricorrere alla chirurgia, ad esempio mediante la rimozione del trombo o l’installazione di filtri nella vena cava inferiore per prevenire la migrazione dei coaguli verso i polmoni (embolia polmonare).

È importante sottolineare che solo un medico specializzato può determinare il trattamento più adatto al caso specifico del paziente. Pertanto, in presenza dei sintomi suggestivi di trombosi venosa, è imprescindibile consultare tempestivamente un professionista sanitario e contattare a Napoli il Centro Cardiologico Campano

 




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